Gravi irregolarità nella fornitura di dispositivi di protezione individuale (DPI) per l’emergenza Covid-19


Il caso trae origine dalla comunicazione inoltrata all’ UIF da una Centrale di committenza, avente per oggetto l’aggiudicazione di una gara di appalto per la fornitura di DPI, affidata mediante procedura negoziata d’urgenza, bandita a marzo 2020 per l’importo complessivo di 15.000.000 euro.

L’aggiudicataria era una società con sede in Italia, attiva però in un settore che il segnalante ha ritenuto non compatibile con l’oggetto della fornitura. Peraltro, la variazione di socio unico e amministratore, intervenuta a febbraio 2020, ne aveva modificato l’assetto di governance. Fino a quel momento, l’aggiudicataria era interamente controllata da altra società (con sede legale al medesimo indirizzo) a sua volta di proprietà di nominativo che l’aggiudicataria indicava quale referente incaricato per la gestione della procedura di acquisto dei DPI. La consultazione di fonti aperte evidenziava, a carico di detto nominativo, indagini per turbativa d’asta, corruzione e traffico di influenze illecite.
La segnalante, a esito di successivi approfondimenti, apprendeva che i DPI, di produzione estera, sarebbero stati forniti all’aggiudicataria da società estera costituita nel 2018, attiva nel settore dell’esportazione di prodotti farmaceutici, attraverso l’intermediazione di due società: − una (ulteriore) società estera, costituita nel 2019 e riconducibile al predetto referente incaricato, oggetto di indagini, − la medesima società che, fino al febbraio 2020, risultava proprietaria dell’aggiudicataria.
Il referente dell’aggiudicataria riferiva alla segnalante che i DPI erano disponibili presso un punto di raccolta aeroportuale collocato all’estero dove, però, l’Autorità competente eseguiva un’ispezione con esito negativo.

Parallelamente, la segnalante rilevava delle irregolarità fiscali a carico dell’aggiudicataria, a causa delle quali, a marzo 2020, la stessa disponeva l’annullamento in autotutela dell’aggiudicazione e la consequenziale dichiarazione di inefficacia/recesso dall’accordo stipulato e del relativo ordinativo di fornitura non ancora eseguito.
Dagli archivi UIF, il referente dell’aggiudicataria – unitamente ad altre società allo stesso riferibili – è risultato oggetto di numerose segnalazioni, in alcuni casi maturate in occasione dell’aggiudicazione di fondi pubblici cui, spesso, si associava un’operatività opaca, nonché in occasione di un’ulteriore fornitura pubblica di dispositivi di protezione individuale nell’ambito dell’emergenza sanitaria. La comunicazioneè stata oggetto di successiva attività di indagine da parte degli Organi investigativi.

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