Prorogare una concessione per cinquantasei anni è un po’ troppo

Autorità Garante per la concorrenza e il mercato, provvedimento AS1926

Dalla documentazione agli atti emerge infatti che dal 1994 il Comune di Milano ha affidato il servizio di gestione degli impianti sportivi alla società Milanosport. A oggi, l’affidamento del servizio in questione è previsto fino al 2050, dunque per un periodo complessivamente pari a cinquantasei anni.

In particolare, nell’ambito dell’ultimo affidamento (risalente al 2001), il contratto di servizio è stato prorogato due volte, ben prima della naturale scadenza del contratto stesso: la prima volta (nel 2004) a soli due anni di distanza dalla deliberazione di affidamento, mentre la seconda (nel 2018) circa diciassette anni prima della scadenza del contratto di servizio. Sicché, in entrambi i casi, quando è stata disposta la nuova durata del contratto di servizio tra il Comune di Milano e Milanosport non era scaduto il termine, né la sua scadenza risultava imminente.

La durata della concessione, anche alla luce delle proroghe intervenute, pertanto, deve ritenersi non proporzionata, con l’effetto di sottrarre l’affidamento del servizio al confronto concorrenziale e frustrare, per tale via, una delle finalità cui è volta la normativa di matrice comunitaria dettata dal codice dei contratti pubblici. La lunga durata dell’affidamento a Milanosport della gestione di ventiquattro impianti sportivi del Comune di Milano non trova peraltro giustificazione negli investimenti effettuati dalla società.

Le motivazioni addotte dal Comune a giustificazione delle modifiche della durata dell’affidamento in favore di Milanosport sono assolutamente generiche e non ancorate agli investimenti effettuati dalla stessa società Milanosport. Segnatamente, nel 2004, la modifica della durata del contratto è stata concessa “al fine di incentivare la Società MilanoSport S.p.A. al rilancio della qualità degli impianti alla stessa affidati in gestione” 9; nel 2018, per dare attuazione alle “Linee guida per lo sviluppo industriale e degli investimenti e per la revisione del contratto di servizio”. Soprattutto in quest’ultimo caso, vale evidenziare la contraddittorietà della motivazione, considerato che la Delibera n. 15/2018 affida alla gestione diretta del Comune, e non di Milanosport, l’attività di manutenzione straordinaria, così come gli eventuali ulteriori investimenti. Le proroghe dell’affidamento hanno determinato una ulteriore criticità derivante dall’aggiramento della normativa in materia di affidamento in house dei servizi pubblici, con riferimento alla necessità di motivare le ragioni di mancato ricorso al mercato, che già era prevista dalla normativa all’epoca vigente

Da quanto sopra, emerge chiaramente un uso distorto dell’istituto della proroga, con durate particolarmente lunghe e ingiustificate, a cui il Comune di Milano ha fatto ricorso al fine di mantenere in capo a un soggetto, peraltro inefficiente, la gestione degli impianti sportivi del Comune, eludendo la normativa proconcorrenziale in tema di concessione di servizi e affidamenti di servizi pubblici locali già all’epoca vigente.

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