Farmaci per gli occhi: ancora sospetti di intese anticoncorrenziali per far alzare i prezzi

AGCM, provvedimento I868

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di diverse e note società farmaceutiche per accertare una presunta intesa restrittiva della concorrenza nel mercato del principio attivo ranibizumab, destinato alla cura di importanti patologie oculari.

In particolare, si ipotizza l’esistenza di un coordinamento delle strategie commerciali tra queste società per ritardare l’ingresso nel mercato italiano di Byooviz (principio attivo ranibizumab), un farmaco biosimilare. Byooviz è il biosimilare di Lucentis, a sua volta sviluppato da Genentech e commercializzato in Italia dal gruppo Novartis. Queste condotte, se confermate, rivelerebbero pure l’esistenza di un’alterazione delle dinamiche competitive tale da limitare artificiosamente la concorrenza basata sui meriti.

Nel settore farmaceutico tali condotte dilatorie dell’ingresso nel mercato di un farmaco biosimilare concorrente a quello originario causano ripercussioni negative sui possibili risparmi per gli acquisti a carico del Servizio Sanitario Nazionale, oltre che pregiudizi nei confronti dei pazienti e dei contribuenti in termini di ampiezza dell’offerta e di prezzi più bassi. Infatti in genere i farmaci biosimilari vengono commercializzati a un costo significativamente inferiore a quello dei rispettivi originator.

Martedì 28 maggio i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi delle società con sede in Italia e di altri soggetti ritenuti in possesso di elementi utili all’istruttoria, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Parallelamente l’Autorità di Concorrenza olandese (Autoriteit Consument & Markt) ha svolto ispezioni presso la sede della società in Olanda.

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