La Corte dei Conti non ci vede chiaro e invia gli ispettori presso un Comune

Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per il Veneto, deliberazione n. 469/2017/PRSE

La Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per il Veneto, ha richiesto l’intervento del Servizio ispettivo del M.E.F. presso un Comune, poichè, in sede di controllo finanziario di legalità e di regolarità amministrativo-contabile, basato sulle relazioni degli organi di revisione economico-finanziaria riguardante i rendiconti 2014, è emerso quanto segue:
– errori di contabilizzazione di diverse poste contabili, che vengono giustificati con l’ammissione alla sperimentazione prevista dal DPCM 28 dicembre 2011 a decorrere dal 1.1.2014 e con la conseguente difficoltà da parte del personale dell’Ente –evidentemente non adeguatamente formato- ad utilizzare le nuove procedure informatiche;
– gravissima criticità dovuta al mancato inserimento, da parte del Tesoriere, degli stanziamenti del bilancio di previsione 2014, nonché del relativo sforamento, a dire dell’Ente segnalato tardivamente dal Tesoriere e, comunque, non rilevato dall’Ente per asserite carenze del software gestionale;
– esecuzione di controlli in misura parziale sulle scritture dell’Ente.
Nonostante la dichiarazione resa dall’Organo di revisione circa l’effettiva rispondenza del rendiconto approvato alle scritture contabili dell’Ente, la Corte ha reputato che rimanessero concreti e seri dubbi sull’attendibilità delle medesime anche alla luce delle dichiarazioni rese in sede di audizione dai Responsabile dei Servizi finanziari del Comune circa la permanenza di “squadrature”, seppure per importi ridotti, che non è stato possibile riconciliare.
Quindi la Sezione ha ritenuto necessario sospendere l’esame del rendiconto per l’esercizio 2014 e trasmettere, ricorrendo i presupposti di cui all’art. 148, comma 3, TUEL, gli atti al Servizio ispettivo del M.E.F., chiedendo l’attivazione di verifiche sulla regolarità della gestione amministrativo-contabile ai sensi dell’articolo 14, comma 1, lettera d), della legge 196/2009.

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