La sanità pubblica deve essere preservata combattendo gli sperperi e premiando la meritocrazia

Relazione del Procuratore Regionale presso la Corte dei Conti sezione giurisdizionale per l’Umbria

L’anno 2019 ha impresso una svolta epocale nella storia dell’Umbria. I molteplici accadimenti che si sono succeduti nel corso dell’anno,a partire dall’inchiesta penale sulla cd. “Sanitopoli”, hanno inevitabilmente inciso su assetti consolidati pluriennali disvelando una struttura di potere capace di incidere pesantemente sulla sanità che,da sola,assorbe circa l’80% delle risorse finanziarie regionali annualmente disponibili. Questo sistema di controllo, improntato a logiche clientelari e profondamente pervasive,ha condizionato e patologizzato la gestione della cosa pubblica asservendola ad interessi particolari, egoistici e
personalistici.

Nel contempo, è opportuno ribadire con fermezza che il nostro Servizio Sanitario Nazionale rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello
internazionale, sicché gli illeciti penali ed erariali perpetrati in ambito sanitario, nella specie regionale, risultano particolarmente gravi perché, screditando la sanità pubblica, sono suscettibili di innescare effetti distorsivi e facili
strumentalizzazioni anche favorendo la sanità privata che non è di certo la
panacea di tutti i mali.

Le plurime condanne in sede contabile di strutture sanitarie convenzionate, intervenute su scala nazionale e di sovente di importo milionario per illeciti rimborsi di prestazioni sanitarie, dimostrano ampiamente che la sanità pubblica deve essere preservata e rafforzata combattendo gli sperperi e premiando la meritocrazia.

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