La Commissione europea deferisce l’Italia alla Corte di giustizia per il mancato recepimento della direttiva sul whistleblowing

Commissione europea, Comunicato stampa del 15 febbraio 2023

La Commissione europea ha deciso di deferire la Cechia, la Germania, l’Estonia, la Spagna, l’Italia, il Lussemburgo, l’Ungheria e la Polonia alla Corte di giustizia per il mancato recepimento e l’omessa notifica delle misure nazionali di recepimento, nei rispettivi quadri giuridici, della direttiva riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione (direttiva (UE) 2019/1937).
La direttiva impone agli Stati membri di fornire agli informatori che operano nel settore pubblico e privato canali efficaci per segnalare violazioni delle norme dell’UE in via riservata, istituendo un solido sistema di protezione contro le ritorsioni. Ciò si applica a livello sia interno (in seno a una data organizzazione) che esterno (a un’autorità pubblica competente). Gli Stati membri erano tenuti ad adottare le misure necessarie per conformarsi alle disposizioni della direttiva entro il 17 dicembre 2021.
La direttiva ha un ruolo chiave nell’attuazione del diritto dell’Unione in una serie di importanti settori strategici in cui le violazioni del diritto dell’Unione possono pregiudicare l’interesse pubblico; tali settori spaziano dalla tutela dell’ambiente agli appalti pubblici, dai servizi finanziari alla sicurezza nucleare e alla sicurezza dei prodotti, fino alla tutela degli interessi finanziari dell’Unione.
Il 23 aprile 2018 la Commissione ha presentato un pacchetto di iniziative comprendente una proposta di direttiva riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e una comunicazione che istituiva un quadro giuridico generale per la protezione degli informatori al fine di salvaguardare l’interesse pubblico a livello europeo. La direttiva è stata adottata il 23 ottobre 2019 ed è entrata in vigore il 16 dicembre 2019.
Nel gennaio 2022 la Commissione ha inviato lettere di costituzione in mora a 24 Stati membri che non avevano recepito pienamente la direttiva e non avevano informato la Commissione delle misure di recepimento entro il termine stabilito. La Commissione ha inoltre inviato pareri motivati a 15 Stati membri nel luglio 2022 e a quattro Stati membri nel settembre 2022 per non aver comunicato misure che dessero piena attuazione alla direttiva.
Poiché le risposte di 8 Stati membri ai pareri motivati della Commissione non erano soddisfacenti, la Commissione ha deciso di deferire tali Stati membri alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

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