Decreto PNRR 3: affidamenti diretti fino a 215.000 euro e chi sbaglia non paga

Decreto legge 24 febbraio 2023 n. 13, lavori parlamentari

Alcuni emendamenti, presentati da esponenti della maggioranza, al c.d. decreto PNRR 3 (dl 13/2023), introducono notevoli novità, sostanzialmente estensioni di disposizioni di “semplificazione” di cui al decreto semplificazioni DL 76/2020, emanato durante l’emergenza COVID-19.

L’emendamento 14.32 (ma diversi altri hanno testo identico o di analogo contenuto) prevede l’affidamento diretto fino a 215.000 euro, estendendo ancora le soglie che già erano state ridefiniti al rialzo dal dl 76/2020.

L’emendamento 14.37 estende lo “scudo contabile” fino al 31 dicembre 2025.

Lo “scudo contabile” esclude ogni responsabilità per danno erariale se dovuta a colpa grave commissiva, cioè, secondo la giurisprudenza, casi quali l’“intensa negligenza”, la “sprezzante trascuratezza dei propri doveri”, l’“atteggiamento di grave disinteresse nell’espletamento delle proprie funzioni”, la “macroscopica violazione delle norme”, il “comportamento che denoti dispregio delle comuni regole di prudenza”.

Più volte la Corte dei Conti si è espressa in termini molto critici, ponendo in guardia il Parlamento dal prorogare (scadeva a giugno 2023) una norma che ritiene di dubbia utilità e legittimità costituzionale (cfr La Corte dei Conti ribadisce: lo “scudo contabile” non è funzionale, nè costituzionalmente legittimo)

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